Vuk Vidor. Selektor, Parigi, Éditions Lord Byron, 2025
Prima edizione
Edizione speciale di 50 esemplari numerati da I a L, accompagnati da un’opera originale dell’artista in un cofanetto
Copertina rigida, 23 x 29 cm, 240 pagine
Edizione bilingue: francese, inglese
Traduzione di John Barrett
ISBN: 978-2-488446-07-5
Il libro Vuk Vidor. Selektor è la prima monografia dedicata all’artista franco-serbo e conclude il suo ciclo quadriennale di mostre tenutesi al Museo della Città di Belgrado dal 2019 al 2023. Comprende testi di Julie Chaizemartin, Richard Leydier e Uroš Đurić, nonché una conversazione con Harland Miller.
« Il suo lavoro è per me un enigma, poiché non ho mai saputo con precisione come classificarlo. Vidor ha infatti sempre giocato su più tavoli, per così dire: è allo stesso tempo concettuale — le opere di Art History ne sono un esempio — e formale, come dimostrano i suoi lavori pittorici e di disegno. Oscilla costantemente tra queste due opzioni e, se questo dualismo non facilita una comprensione immediata e ci disorienta un po’, è lecito supporre che l’artista ricorra all’uno o all’altro di questi linguaggi a seconda delle circostanze. » (Estratto dal testo di Richard Leydier)
Vuk Vidor è un artista franco-serbo nato nel 1965 a Belgrado, in Serbia. Si è diplomato nel 1990 presso l’École d’architecture Paris. Artista poliedrico, al tempo stesso pittore, scultore e artista concettuale, Vidor espone a livello internazionale da oltre trent’anni. Tra le gallerie che hanno esposto e rappresentato il suo lavoro si possono citare la galleria Valerie Cueto a Parigi e New York, la galleria Mazel a Bruxelles, la Gallery Poulsen a Copenaghen, la galleria Magda Danysz a Shanghai, nonché le gallerie Novembar, Arte, SKC e X Vitamin a Belgrado. Numerose istituzioni hanno presentato la sua opera, tra cui il MOCO Montpellier Contemporain, il Museo della Città di Belgrado, La Maison Rouge a Parigi, la Fondazione Fernet Branca a Saint-Louis, l’Irish Museum of Contemporary Art di Dublino, il Musée d’Art Moderne di Saint-Étienne e il Musée d’Art Contemporain di Lione.
Julie Chaizemartin è giornalista e critica d’arte. Si è diplomata all’École du Louvre e a Paris I Sorbonne in Storia dell’Arte e Diritto. Dopo aver collaborato con L’Express, L’Officiel de l’Art e l’Huffington Post, dal 2018 contribuisce a Le Quotidien de l’Art e ad Art Press, dove sviluppa un interesse particolare per la critica d’arte. Nel 2016 ha fondato Art District Radio, una web radio dedicata all’arte e al jazz. È inoltre autrice dei libri d’arte Ferrara: gioiello del Rinascimento italiano, Philippe Cognée e Oda Jaune, Wonderlust.
Nato nel 1964, Uroš Đurić è un artista concettuale, attore e pittore serbo con base a Belgrado. Ha studiato storia dell’arte presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Belgrado, quindi pittura presso la Facoltà di Belle Arti della stessa città. A partire dal 1989, Đurić diventa una figura attiva della scena artistica di Belgrado fondando, insieme a Stevan Markuš, il movimento (anti)autonomista denominato Autonomist, di cui pubblicarono nel 1994 il Manifesto dell’Autonomismo. Durante gli anni Novanta, appare frequentemente in lungometraggi. Fondatore della galleria Remont e dell’omonima rivista d’arte, ha collaborato dal 1992 al 2010 con la radio belgradese B92.
Richard Leydier è curatore di mostre, critico d’arte, già caporedattore della rivista Art Press e redattore capo della rivista AVC. In questo contesto ha scritto un gran numero di monografie dedicate ad artisti diversi come David Altmejd, Bernhard Martin, Georg Baselitz, Vanessa Beecroft ed Ernesto Neto. È autore di numerosi libri su Ronan Barrot, Marc Desgrandchamps, Jean Messagier, Jonathan Meese e François Rouan, tra molti altri.
Nato nel 1964, Harland Miller è uno scrittore e artista britannico. Dopo aver vissuto e lavorato a New York, Berlino e Parigi, l’artista si è stabilito a Londra, dove vive e lavora attualmente. Le opere di Miller sono state esposte in tutto il mondo e, nel 2020, l’artista ha organizzato la sua più grande mostra museale personale alla York Art Gallery. L’artista è noto per i suoi dipinti fotorealistici di grande formato raffiguranti le copertine dei libri vintage Penguin. Al tempo stesso romanziere acclamato dalla critica e pittore influente, il suo stile esplora la fusione di immagine e testo, simile a quello dell’artista americano Ed Ruscha. Attualmente è rappresentato dalla galleria White Cube di Londra.